Archivi tag: Rino Tommasi

Memorie di Adriano (Panatta)

Un po’ Marguerite Yourcenar, con le “Memorie di Adriano”, un po’ album di famiglia, quella del tennis, compilato da Panatta con Daniele Azzolini, con sincerità e molta ironia, concludendo con due grandi foto di gruppo: i migliori e le migliori 40. Perché “Il tennis è musica” (Sperling & Kupfer) è anche un modo di fare i conti col proprio sport, ricordare quelli che se ne sono andati e quelli che ancora giocano, quelli che hanno allargato il campo e quelli che l’hanno ristretto, con la leggerezza romana che Panatta ha allenato e amplificato frequentando quella singolarissima di Paolo Villaggio. E, infatti, Adriano alterna, il modo di stare al mondo e in campo, partendo dal metodo australiano, che aveva appreso allenandosi a Sydney e a Brisbane, nel 1969, Continua a leggere

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Una centrifuga, qualcosa del genere

Carlos MonzónCarlos Monzón a terra ci andava di rado, ma quella volta il ring non c’entrava. Volò giù da una finestra con sua moglie Alicia Muniz, a Mar del Plata. Era il 14 febbraio del 1988 e la loro storia d’amore: finita. Lui si ruppe un braccio, lei morì. Lui disse che lei si voleva suicidare e si era gettato per salvarla. Ma lei era morta prima. Strangolata. Picchiata e spinta. Le provò tutte il pugile argentino per scamparla. Ma non aveva amici e ragioni forti come il professor Stephen Rojack di Norman Mailer, chiamato a rispondere dello stesso reato e a farla franca ne “Un sogno americano”. Continua a leggere

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The Fight

PS-2192_AliForeman-10-30-74-poster_lNon è stato il migliore ma quello che colpiva più forte: pugni e parole. Quaranta anni dopo siamo ancora qua a parlare di Muhammad Ali, del suo incontro a Kinshasa, con George Foreman, per il titolo di campione mondiale dei pesi massimi, con l’Africa cambiata, ma sempre in emergenza, ora sotto l’Ebola, con Pistorius che doveva essere il nuovo e invece si è messo in fila con Monzon e O.J. Simpson. Norman Mailer, in “The Fight”, diceva che Ali trattava la boxe da Marlon Brando: interpretando un ruolo come se fosse un prolungamento naturale del proprio stato d’animo. Per questo il film dei suoi incontri si proietta ancora nei ricordi di un mucchio di gente, a prescindere della geografia e della pelle. In “Muhammad Ali – L’ultimo campione, il più grande?” (Gargoyle editore) se lo chiede anche Rino Tommasi ripercorrendo la carriera del pugile. Continua a leggere

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