L’antropologa Françoise Héritier, già allieva di Claude Lévi-Strauss, dopo “Il sale della vita” – sulle piccole cose che tutti possiamo gustare –, ha scritto “Imprevedibili istanti di felicità” (Rizzoli), un inventario di tutto quello che formava la persona che è stata. Héritier, amplia in libro l’elenco che Woody Allen – in “Manhattan” – chiudeva in una scena. In Italia ci aveva pensato Francesco Piccolo con “Momenti di trascurabile felicità” e poi con “Momenti di trascurabile infelicità”. Continua a leggere