Archivi tag: Roberto Calasso

Corpus Pasolini Nostri

Mario Tursi - fotoIl corpo di Pier Paolo Pasolini – come solo quelli di Aldo Moro e Benito Mussolini – è ancora presente tra gli italiani, come pure il suo corpus. Tanto che possiamo distinguere tra cultori del suo corpo/carne – quelli che trafficano in figurine e ne fanno un santino – e i cultori del suo corpus/carta: i cercatori d’opera. Anche se Pasolini, il suo corpo e il racconto dei corpi stanno al centro del corpus, quindi si crea quello che potremmo chiamare “caos pasoliniano”: una confusione di carne e parole. Tutta la letteratura è distinguibile in scrittori-corpo – come Curzio Malaparte, dove l’immagine si sovrappone all’opera – e scrittori corpus – come Roberto Calasso, dove l’opera supera l’immagine di sé – solo per stare al secondo Novecento italiano; nel caso di Pasolini abbiamo uno scrittore corpo&corpus con una commercializzazione del suo corpo che lotta con la radicalizzazione della sua opera. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , ,

Calasso: divinità adorniana

i__id10441_t1578453437Calasso: s.m. 1) divinità adorniana venerata dai Fazio e dalle anime perdute nonostante i viaggi in India (es: “Io sono il grande Calasso, figlio di Adelphi, della tribù dei Simenon, della terra desolata dei Gallimard, uno degli ultimi sette saggi dei Baggott, colui che può leggere nei Sottsass, ma anche nella Malaparte e nei carnevali”); 2) piccola città greca composta di rovine che aspetta di diventare Atene (es. “Il Calasso di Rodi”; “Come so’ ste olive? Calasse, eh, dì la verità”; 3) biografo di Kafka, Tiepolo, Baudelaire e Jovanotti (es. “Ciao mamma guarda come mi diverto alle nozze di Cadmo e Armonia”); 4) agg. Indica uno studio matto e disperato del sanscrito fino al punto di dimenticare la figa (es. “Miopia, astigmatismo e Calasso”); 5) gesuita del XIX secolo, sosteneva gli apparissero sant’Ignazio da Loyola, Bobi Bazlen e Joseph Roth, in molti ancora ci credono (es. “A quel punto della classifica dei più venduti, Calasso andava sempre in estasi mistica, gli si azzerava la salivazione e partivano le apparizioni”); 6) mortificatore della speranza rivoluzionaria collettiva e responsabile dell’invalidamento della possibilità corale sovversiva, secondo le Brigate Rosse (es. “Prima Linea spara, Pessoa non risponde”); 7) Monatto simenoninano a Milano (es. “Col suono d’un campanello, che gli Oscar Mondadori si spostassero”); 8) carro armato, in dotazione ai Chatwin (reparti speciali inglesi d’assalto), indistruttibile (es. “I calassi fari spenti nella notte sotto la pioggia / hanno lasciato strane tracce in Patagonia / piene di sabbia sugli scaffali).

[l’illustrazione è di Tullio Pericoli]

Contrassegnato da tag , , ,

Il sud del sud del Santo Abatantuono

Per quanto tempo si può abusare di una visione? E quanto ci mette per tornare sui suoi passi e colpire chi l’ha generata? Siamo in Italia, quindi anche secoli: il tempo perfetto per l’Adelphi di Roberto Calasso. Che, esaurita la Mitteleuropa, è passata al racconto fané del Sud Italia, dopo la Sardegna e la Campania, è arrivata all’estate salentina che: “arrancava in oro liquefatto colando sui campi granata” di Omar Di Monopoli (purtroppo per lui D maiuscola) con “Nella perfida terra di Dio”, aperta da “una impronta rancida” e chiusa con “un piccolo segnale celeste”. Immaginando tutta una impalcatura che da Carlo Emilio Gadda scende ad Andrea Camilleri, sogna Antonio Pizzuto, e invece inciampa in Salvatore Niffoi, per cadere in una noia da pomodori stesi al sole ad asciugare. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , ,

I segreti dell’editoria

1014340_613987065300418_1743187953_nCome Massimo Troisi, per conoscere i segreti di Maradona e del Napoli che vinse lo scudetto, voleva essere la moglie di Renica anzi l’amante della moglie di Renica, io vorrei essere l’amante della moglie di Antonio Franchini per conoscere i segreti della Mondadori, per sapere che dicono dei romanzi scarsi di Andrea Camilleri che invece molla quelli buoni a Sellerio, e soprattutto se ci sono due sistematori diversi, uno per Mondadori che gli ricorda i canoni di Segrate e uno che gli ricorda i canoni di Palermo, anzi io vorrei essere l’amante delle mogli dei due sistematori, per sapere che strategia usano con Camilleri o se è lui che li ha tarati sulle due direzioni come un GPS letterario. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

L’allenatore nella filosofia

massimo-cacciariDopo i mondiali in Brasile e il passaggio di Prandelli alla Juventus, l’Italia aveva bisogno di un cambio, di qualcosa che portasse la squadra a una rivoluzione così la FIGC ha scelto come nuovo allenatore Massimo Cacciari, e nonostante lo scetticismo de “La Gazzetta dello Sport” che tirava in ballo Comunione e Liberazione oltre il Pd e persino il Papa, l’ex filosofo, politico, sindaco, professore, scrittore, critico, giornalista, cotéreligioso, sociologo, commentatore ha dismesso i completi di Armani per la tuta azzurra ed è subito sceso in campo, tenendo una lezione di pensieri calcistici a Coverciano, ha spiegato come in fondo Nietzsche fosse zemaniano e Weber sacchiano, mentre Adorno ricordasse Klopp ma si riservava di trovare anche degli equivalenti nelle serie inferiori del calcio tedesco e in certa violenza da spogliatoio mai emersa, Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,