Archivi tag: Roberto Mancini

Vialli, il ribelle al dolore

7112910_14134147_dd47e9c058783ab6e97b47e77f09e400Si mette a sedere Gianluca Vialli, cambia posto, come una orchidea piegata dalla luce, ha bisogno di più aria, di riflettere sulla meraviglia delle cose guardate e fatte. In questi anni c’ha abituato alla sua lotta, ne ha fatto una cronaca discreta dove pudore e dolore non si lasciavano mai scavalcare dal dettaglio. Continua a leggere

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Balotelli: no better blues

Alla fine Mario Balotelli ha deluso tutti, abusando dei crediti e delle chance che – incredibilmente in un paese come l’Italia che maltratta gli stranieri – gli sono derivati dal colore della sua pelle. Mentre negli Usa gli atleti neri lottano e si impegnano proprio per sfatare le accuse che gli vengono da una società bianca e da una integrazione ancora lontana dall’essere acquisita – come racconta il caso George Floyd – in Italia, Balotelli, ha avuto possibilità non concesse a nessuno – né calciatore né musicista o attore – proprio in virtù di una investitura che la sua immaturità ha rigettato. Continua a leggere

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Vialli: il trucco di Omero e Arpino

Quando stai male è importante dove e soprattutto con chi sei, per questo Gianluca Vialli ha accettato di diventare capodelegazione della Nazionale italiana: per sentirsi giovane, respirare l’effimero che diventa questione vitale, e rendersi utile in un mondo che conosce bene. Ritornando al fianco di Roberto Mancini Continua a leggere

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Fognini: l’ultimo tra i dissipatori indolenti

Caratteristiche degli italiani nella versione “geni chiusi nella lampada” che lasciano uscire solo sporadici e improvvisi segnali di fumo: accentuato narcisismo fino alla creazione di giornate no; vette di isterismo capaci di demolire anche il più innamorato degli ammiratori; tecniche varie di dissipazione con grande autorità nel calarsi in pozzi di sconfitte e angoli morti; una idea lunare del proprio sport o arte; e l’indolenza come categoria sovrana; a margine per le interviste singole o collettive l’ammissione di debolezze varie, vizi privati che non diventano pubbliche virtù, scorci di conflitti familiari veri o presunti, un possibile orizzonte meraviglioso lasciato agli altri per eccesso di egoismo verso se stessi, intorno: sudore, speranze – deluse in larga parte –,capacità eccelse e partite persino memorabili, in fondo in fondo a fare due conti: qualche vittoria, significativa, se capita. Continua a leggere

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Fabio Quagliarella: Lazzaro Felice

Ogni volta che un giornalista si presentava da Mario Monicelli, negli ultimi anni, per interrogarlo sul cinema italiano, il vecchio regista rispondeva: Venite tutti da me perché sono rimasto solo io. Indicando una stagione gloriosa del cinema italiano. L’altra sera nel post partita della Nazionale, dopo la doppietta al Liechtenstein, Fabio Quagliarella sembrava Monicelli, solo che non conoscendo questo episodio non poteva rispondere come il regista, ma l’ha pensato. Continua a leggere

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