Archivi tag: Roberto Saviano

Il senso del tesserino per Giancarlo Siani

Nella città che parla con i santi non fa meraviglia che si possa dare una tessera a un morto. E persino il più surrealista degli scrittori o il più credente dei dialoganti da statua chiederebbe una ragione valida. Solo che la ragione valida è superata, come tutto in Italia. Pure la morte, che era una cosa seria ai tempi di Totò, è diventata un motivo di contrattazione, così, Giancarlo Siani, a 35 anni dalla sua uccisione, lascia la condizione di abusivo e diventa giornalista professionista: come tutti quelli che fanno le scuole di giornalismo e da disoccupati prendono la tessera. Continua a leggere

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Pinocchio: omogeneità garroniana

L’insidia maggiore per chi rigira “Pinocchio” non è il testo di Carlo Collodi ma la miniserie di Luigi Comencini, dalla quale Matteo Garrone attinge un minimalismo contadino che ci regala un paese dei balocchi neorealista e per questo bellissimo, più degli altri, paglia e scivoli di legno, una fattoria più d’immaginazione che colori, l’albero della cuccagna e qualche bandiera. Continua a leggere

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Librerie nemiche del popolo

Dove un tempo c’erano gli scaffali di Adelphi ora c’è il castello di Hogwarts – nella riproduzione della Lego – con Harry Potter che si è sostituito a Bobi Bazlen. A forza di tirare dentro le librerie la riproduzione di quello che era uscito dalle pagine dei libri: le hanno trasformate nei posti meno frequentabili per chi le ama davvero. Con il mercato come unico parametro – stravolgendo gli scaffali e sovvertendo il tempo che i romanzi dilatano e i saggi provano a smontare – quello che rimane sono le classifiche, e i personaggi che le animano. Di scrittori nemmeno a parlarne. Si può riassumere lo stravolgimento in pochi passi: la faccia dell’autore passa dall’essere un mistero per chi legge fino all’apparire in quarta di copertina – una epifania, come raccontò Baricco che da giovane cercava il viso del musicologo Massimo Mila – e da lì, con carpiato di pixel, diventa immagine sulle pareti feltrinelliane, per poi arrivare a farsi murale nel contesto raccontato: Pasolini va in periferia, a Calvino spetta l’attico. Continua a leggere

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E se Ronaldo fosse passato al Napoli?

Ogni volta che Cristiano Ronaldo segna, Andrea Agnelli ricorda al Napoli i suoi debiti. Anche Massimiliano Allegri non si risparmia, fin dall’estate contesta alla squadra di Carlo Ancelotti l’abbandono del bel gioco in funzione di una impalcatura che regge quello di Ronaldo, nell’ultima conferenza stampa, dopo la tripletta del portoghese in Champions League contro l’Atletico Madrid, ha parlato di “Schiavi che lavorano per il faraone”. Continua a leggere

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Facite comme si ‘mmiez’a vuje stesse pur’io

«Tu sei piccirillo, non sai che c’è qualcosa peggio ‘ra morte». Sì, leggere Roberto Saviano che scrive queste cose. Continua la storia de “La paranza dei bambini” con “Bacio feroce” (Feltrinelli) un titolo da canzone di Carmen Consoli. Con in testa ’o Maraja e i suoi Biscottino, Tucano, Briato’, le Susette e ’o White e Napoli e il tremendismo della sua realtà reso ancora più barocco e nero dalla corrucciata lingua di Saviano. Che, abbassando l’età dei boss, abbassa anche la guardia rispetto al racconto: ci son ragazzini che davanti alla spiegazione della distribuzione di droga dicono «chest’ ‘a delivery» come se fossero di Soho, poi tornando di Ponticelli quando non sanno che vuol dire «player»; corteggiano alte bionde con le stesse battute di Stanis La Rochelle – tradendo la cattività di Saviano – esuberante divetto della serie “Gli occhi del cuore”; Continua a leggere

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