Un Ferguson da bar, anche se non ha coppe in bacheca, che si porta dietro l’animosità delle carte da gioco applicata al pallone e il fumo delle sigarette che lo avvolge come nuvole da fumetto. Carlo Mazzone compie 80 anni il 19 marzo, e guarda da lontano i campi, dalla tribuna della vecchiaia: quasi 800 panchine in serie A e più di 1000 se contiamo anche C e B, un mucchio di campioni allevati e cresciuti come figli, tante stagioni senza mai perdere l’entusiasmo, mettendo a fuoco l’adesione a una vita di contrabbando all’assalto della partita migliore. «In questi giorni sto ricevendo tantissimi messaggi e telefonate da parte di amici, addetti ai lavori, da numerosi miei ex calciatori, ma anche sostenitori delle squadre che ho allenato e la cosa mi ha fatto tanto piacere. Continua a leggere
Se c’è una cosa che Fabrizio Castori sa più di tutti: è che il calcio è strano. Provinciale col vanto, e il colletto delle polo tirato su come Cantona, prima ragioniere poi allenatore. Sette promozioni, una carriera senza discese: «Ho fatto tutte le categorie, tipo Cosmi. Lui però è partito dall’Eccellenza, io da più dietro». Tutto in salita il suo percorso calcistico, e in mezzo due anni di stop dopo una rissa. Per capire quella rissa, bisogna tirare in mezzo Sandrone Dazieri che ha scritto una serie – quella del Gorilla – con un protagonista che ha una doppia personalità, due anime nello stesso corpo: lui e il suo Socio, che si scambiano di posto con una specie di interruttore nascosto, alternandosi. Continua a leggere