
ὁ φίλος αἰγιαλός ποταμοῦ

Domenico Rea diceva che il popolo napoletano era stato così dentro la storia e così maltrattato, deriso e beffato, che ha finito per uscire dal tempo, creando una città-nazione eterna, dove la legge va da San Gennaro alla cabala. Appoggiava questa visione a Kierkegaard che descriveva l’uomo religioso come estraneo nel mondo e nel tempo, e poi ci metteva Dante come pietra definitiva: «Fede è sustanza di cose sperate e argomento de le non parventi, e questa pare a me sua quiditate». Continua a leggere
– Hai visto? È successo di nuovo.
– A tanto così da un sogno, sempre, che sfortuna.
– Non è sfortuna, è un dato.
– Sì, un dato di sfortuna.
– Eh no, c’è dell’altro. Continua a leggere
Ancora una volta i nemici dell’Occidente mostrano di aver imparato la lezione estetica del mondo che odiano, dopo le Torri gemelle, la gabbia che brucia il pilota giordano, arriva la spiaggia libica, bagnata dal Mediterraneo e sporcata dal sangue. Tutti avrete visto il video che mostra la decapitazione di 21 cristiani copti da parte dei tagliagole dell’Isis. Per un attimo – se vi riesce – dimenticate l’orrore che c’è dietro, il messaggio, la vendetta per la morte di Osama Bin Laden e bla bla bla, e concentratevi sulla costruzione dell’azione. Continua a leggere