Piano piano emerge in una sfrontatezza non solo fisica ma tecnica. Messi da parte gli squilibri di posizione, regolate le asimmetrie d’intervento, Kalidou Koulibaly, è diventato indispensabile per il Napoli di Maurizio Sarri. Rassicurante in un reparto che andava rimodulato. Instancabile, è su ogni pallone destinato a Edin Džeko, gli respira addosso lasciandogli raramente la possibilità di staccare di testa o di girarsi. Allunga le sue gambe su ogni cross della Roma, arriva a coprire e corre ovunque sia possibile, concedendosi una ruleta e poi anche un colpo di tacco nel finale, dopo l’ennesimo recupero. Guasconerie per il San Paolo. In una serata incantata diventa l’unico stregone del Napoli che si ribella, davanti al maquillage di Garcia e alle prodezze di Wojciech Szczesny su Hamsik. Continua a leggere
Pepe Reina è l’ammuina nel feudo di precisione dell’area di rigore. In un territorio di geometria delimitata: porta la passione, si fa conduttore dell’energia che dalla città si riversa sulla squadra; tanto che spesso è costretto a stare fuori dalla sua zona di sorveglianza, senza abbandono, e in molti gli danno del libero aggiunto, in realtà è l’evoluzione dei portieri che non sanno stare fermi dentro gli angoli retti. Continua a leggere