Archivi tag: Sergio Leone

Ennioendo – partitura di contrappunti per “Ennio” di Giuseppe Tornatore

xVoleva diventare medico, a dispetto del padre che pretese un futuro da trombista. Da semplice esecutore divenne unico compositore, da mente scientifica e chirurgica trascrisse la musica della mente umana.

Passo veloce dal corridoio allo studio, addominali, flessioni e respiro. La ginnastica del pensiero e del corpo per arrivare alla perfezione dell’esecuzione dal vivo.

Dormiva nella buca dell’orchestra del padre, con la musica che gli andava in sogno. Come Pinocchio e Giona, anche Morricone trova la sua pancia della Balena.

Solo una volta ha la possibilità di ascoltare Stravinskij, rubato di nascosto al Santa Cecilia, dallo spiraglio di una porta lasciata semi aperta. Un Noodles prima di Sergio Leone, intento a spiare Deborah mentre danza. Continua a leggere

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Leone: C’era una volta e niente sarà come prima

Senza nome«C’era una volta in America c’est moi», la formula pronunciata da Gustave Flaubert per “Madame Bovary”, fu usata da Sergio Leone per il suo film Odissea, pieno di riferimenti alla letteratura francese, da Guy de Maupassant a Marcel Proust, parafrasato da Enrico Medioli – uno degli sceneggiatori – in una delle battute cult del film: «Sono andato a letto presto», risposta alla domanda divenuta titolo del libro di Piero Negri Scaglione “Che hai fatto in tutti questi anni” (Einaudi), che Fat Moe rivolge a Noodles. Continua a leggere

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Claudia Cardinale: la donna delle meraviglie

173217281_159170329448672_5305329482631184327_n1. Se sull’impero di Carlo V non tramontava mai il sole, a Claudia Cardinale basta un sorriso per non tramontare mai.

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Sciascia: il figlio del muto che parlava al cinema

Layout 1Leonardo Sciascia ha avuto un rapporto molto stretto col cinema: prima come fuga, poi come produttore di storie. Prima gli è servito per scappare dalla provincia, poi i suoi romanzi sono diventati film, quindi la fuga di altri. Si deve parlare di un rapporto filosofico, un intreccio che diventa metodo, non a caso fin dagli inizi con “Le parrocchie di Regalpetra” scrive a Vito Laterza che vorrebbe “girarlo” come un documentario. Continua a leggere

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Federer vs Đoković oltre i kolossal

Finisce con un grande silenzio, quello di Novak Đoković – oltre John Cage –, la quiete dopo aver battuto Roger Federer che dice: I’ll try to forget, cercherò di dimenticare, lui si, noi no. Abbiamo visto una lunga partita di tennis su un burrone – quasi cinque ore –, con colpi di classe e di forza, un Federer mai così feroce, e un Đoković che ha dovuto sfoggiare dei voli alla Boris Becker per affondare quello che è un sottomarino che gioca a tennis ogni volta che va sotto, che gioca in apnea, diventa imprendibile, e recupera e la rimette in gioco. Continua a leggere

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