L’esperimento del dottor Marcus denominato Cheeser o sonno che cammina lentamente è stato messo in atto. Dura poco, l’intervallo di una partita di calcio. L’uomo o la donna toccati dal trasferitore C, cadono in sonno. E i loro pensieri scivolano nel contenitore K. Il risultato è strabiliante: un mucchio di pensieri da controllare come un album di foto. Non riuscivo a capire quando Marcus l’ha spiegato, ma vedendolo è stato tutto semplicissimo. Abbiamo fatto l’esperimento nella metropolitana di Seoul e due settimane dopo in quella di Singapore. L’Asia è il posto migliore per qualunque tipo di esperimento, qui, come ripete Marcus, «c’è spazio per tutto». C’è una energia familiare che ormai riconosco a veder defluire – ma sarebbe meglio dire trasferire – dai dormienti al contenitore, i pensieri. La prima volta è stato come veder nascere un bimbo, una emozione fortissima, anche perché ti insegnano che non c’è una materialità del pensiero, ma con il dottor Marcus, so anche che niente è impossibile. Negli anni i suoi esperimenti, la sua cura dei supereroi, e le sue macchine, hanno fornito all’umanità strade diverse, e tutte al servizio del Bene. Anche questa volta accadrà. Siamo all’inizio, è ancora tutto da vedere, ma non si può non fidarsi di un uomo del genere. Su alcuni soggetti abbiamo temuto il non risveglio, ma poi è intervenuto prontamente Marcus con un concentrato di stimolanti. Continua a leggere →