Archivi tag: Sonny Liston

Muhammad Ali: Me, We

Nato Cassius Clay, morto Muhammad Ali, nel salto c’è la vita dispari di un uomo che cambiò nome come i papi e cambiò il mondo come pochi. Perché era un re, un Riccardo che faticò a riprendersi il suo regno, un personaggio figlio di Shakespeare che però aveva la lingua da rapper. Un ragazzo nero con la bocca larga per sparare parole e opinioni che hanno demolito pregiudizi e ingiustizie prima ancora che avversari sul ring. Muore non il più bravo pugile del novecento ma quello più in gamba, quello che ha nel pugno non dato la sua grandezza, che tutti conoscevano e amavano, un po’ poeta, filosofo prima che guerriero, uno che aveva capito che lo sport era un valore non solo un modo per farci i soldi. Continua a leggere

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Essere Koulibaly

La sua faccia sugli spalti, la sua forza in campo: Kalidou Koulibaly. Comincia con il suo viso sorridente moltiplicato per mille (pixel e sentimenti), ed esibito con forza, in risposta ai cori e agli insulti dell’Olimpico da parte dei tifosi della Lazio; finisce che è il migliore in campo, sfiora il vantaggio e causa il rigore che consente al Napoli la sua ottava vittoria consecutiva e a Higuain il suo ventiquattresimo gol. Insomma, Koulibaly su tutti, mancava solo che fischiasse melodie mentre usciva palla al piede dalla difesa, con una quiete tibetana e una forza da Sonny Liston: tecnica e muscoli, alle spalle i brutti ricordi della partita con la Lazio. Accudito, dai tifosi e dalla squadra, non poteva che dare il meglio in campo: per ringraziare. Svetta di testa, ruba palloni agli attaccanti del Carpi senza mai buttarli via, riparte, ricostruisce la trama del Napoli, impostando e avanzando. Continua a leggere

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Sonny Liston era mio amico

Floyd Mayweather Jr. v Manny PacquiaoLa boxe non è mai stata un pranzo di gala. Lo sapevano Mao Tse-tung, Norman Mailer, Jack London. E per fortuna non hanno visto l’incontro del secolo: Floyd Mayweather contro Manny Pacquiao. Dei due pugili sapete quello che sanno i loro commercialisti: tutto, per questo non vi ripeterò l’elenco delle cose che erano state apparecchiate per questo incontro, di quello che era stato promesso ma solo di quello che non si è visto. Continua a leggere

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Il re bianco

Italian athlete Pietro Mennea crosses thA giocare col bianco si perde sempre, nell’atletica, tranne quando il bianco era Pietro Mennea. Che però era un bianco del sud, che veniva dai campi di grano della Puglia, dove sfidava le auto in corsa, e non ha mai avuto niente regalato. Era in una condizione nera, e di svantaggio. Ma il bianco si era mosso e aveva vinto. E persino ora che la durezza c’ha separato da lui, rimane nelle pietre la sua impresa oltre che nei modi di dire di chi sa andare veloce. Continua a leggere

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