Cento anni – di solitudine – dalla nascita di Leonardo Sciascia: una difformità della letteratura italiana, senza eredi, ma ancora presentissimo in libreria e nel dibattito culturale e politico. La sua forza è nelle sue scelte: Sicilia, lingua, scetticismo/pessimismo, pensiero mediterraneo (con Albert Camus), marginalità (apparente), ironia, senso di giustizia. La sua non è una Sicilia barocca, no, ogni volta sembra farsi deserto, che come diceva Borges è il più grande labirinto del mondo. Continua a leggere