Archivi tag: Wimbledon

Sharapova: Tennis, ti sto dicendo goodbye

La prima racchetta gliela diede Evgenij Kafel’nikov quando era una bimba di quattro anni – e adesso che smette, non possiamo dire che non l’abbia usata al meglio –, a sei, invece, Martina Navrátilová le disse di andare da Nick Bollettieri: «Se vuoi crescere vieni in America», e lei si trasferì negli Usa, il resto sono vittorie e successi, con John McEnroe che per andare controcorrente dice: «È la migliore di sempre», non è così ma non ha importanza. Continua a leggere

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Federer vs Đoković oltre i kolossal

Finisce con un grande silenzio, quello di Novak Đoković – oltre John Cage –, la quiete dopo aver battuto Roger Federer che dice: I’ll try to forget, cercherò di dimenticare, lui si, noi no. Abbiamo visto una lunga partita di tennis su un burrone – quasi cinque ore –, con colpi di classe e di forza, un Federer mai così feroce, e un Đoković che ha dovuto sfoggiare dei voli alla Boris Becker per affondare quello che è un sottomarino che gioca a tennis ogni volta che va sotto, che gioca in apnea, diventa imprendibile, e recupera e la rimette in gioco. Continua a leggere

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Andy Murray: tennista col grugno

Dopo aver pianto vincendo e perdendo Wimbledon, ha pianto aspettandolo, per l’ultima volta. A luglio prossimo, Andy Murray lascerà il tennis. Soffre per un logoramento dell’anca destra (ha anche già subito un intervento chirurgico), che lo tormenta al punto di scandirne i tornei: «avevo bisogno di mettere un punto perché stavo giocando senza alcuna idea di quando il dolore si sarebbe fermato», a riprova dell’essere andato oltre se stesso per stare dietro ai grandi del suo tempo: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Continua a leggere

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Memorie di Adriano (Panatta)

Un po’ Marguerite Yourcenar, con le “Memorie di Adriano”, un po’ album di famiglia, quella del tennis, compilato da Panatta con Daniele Azzolini, con sincerità e molta ironia, concludendo con due grandi foto di gruppo: i migliori e le migliori 40. Perché “Il tennis è musica” (Sperling & Kupfer) è anche un modo di fare i conti col proprio sport, ricordare quelli che se ne sono andati e quelli che ancora giocano, quelli che hanno allargato il campo e quelli che l’hanno ristretto, con la leggerezza romana che Panatta ha allenato e amplificato frequentando quella singolarissima di Paolo Villaggio. E, infatti, Adriano alterna, il modo di stare al mondo e in campo, partendo dal metodo australiano, che aveva appreso allenandosi a Sydney e a Brisbane, nel 1969, Continua a leggere

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Il tennista trimezzato

C’era la finale di Wimbledon, l’estate intorno, e nel suo spogliatoio il tennista Roger Weber aveva un grosso problema che si era trascinato, e con molta difficoltà, per tutto il torneo. Da una parte, sul lettino, stava la sua faccia che provava a trovare un ultimo accordo, e dalle altre parti stavano la sua testa, il suo tronco con braccia e gambe e i suoi piedi, che non volevano più sentire ragioni. Una storia complicata, quella del tennista Weber, che lo vedeva indugiare mentre fissava la scissione del suo corpo, che era cominciata quando aveva deciso, su indicazione del suo manager, di affidarsi a sponsor diversi, sfruttando al massimo la diversificazione, non tenendo conto che le lotte tra i marchi potessero estendersi fino al possesso delle parti che ricoprivano. Continua a leggere

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