Archivi tag: Zlatan Ibrahimovic

Ibrahimović: la bellezza dell’inquietudine

Dies Ibra-e,  di rigore sbagliato e incrocio colpito, e poi di liberazione con gol. Zlatan Ibrahimović è un calciatore che non si accontenta, un bambino infinito che, con le sue partite, ci dice che il nostro è un campionato per vecchi che non smettono di produrre gioco, con buona pace del governatore Toti. Ibra copre anche la quota teatro interpretando il Carmelo Bene che manca, elargisce presunzione – con partite alle spalle –, parla di sé in terza persona, e arriva persino ad ammettere che forse lascerà i rigori al compagno Franck Kessié. Continua a leggere

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Ibrahimović: un progetto nel passato

Il Milan, la squadra che doveva scrivere il futuro, chiede aiuto al passato. Più Barnum che Berlusconi & Galliani, più circo che pallone: ecco il ritorno di Zlatan Ibrahimović, che sarà anche più cattivo di quando otto anni fa lasciò la squadra, ma ha anche un mucchio di partite in più ed è un quasi quarantenne che da due anni gioca negli Usa, con i Los Angeles Galaxy, un posto dove si va a riflettere sulla pensione continuando a giocare con un ritmo lento e con le marcature larghe; c’è passato anche Andrea Pirlo, Continua a leggere

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Gattuso: marinaio di foresta, specialista in naufragi

«Sono terrone, brutto e nero? È vero. Sono scarso? Va bene», questo era l’ultimo Rino Gattuso registrato, un incrocio tra Ugo Fantozzi e Benjamin Malaussène, tanto che Walter Mazzarri dopo aver battuto il suo Milan disse: «Gattuso si prende colpe non sue». Intanto, lui scarabocchiava moduli, passava dal 4-3-3 a un albero di Natale dove ci metteva pure l’esperienza di quasi 700 partite giocate, ma continuando a prendere gol e a segnarne pochini. Continua a leggere

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Il calciomercato e la giostra delle mogli

Dove un tempo Rita Pavone poteva cantare e lamentarsi della solitudine domenicale – causa pallone – ora, invece, c’è l’iperpresenza delle mogli. Dove un tempo il calciatore era pirata che vinceva le reticenze anche di mammà, ora ubbidisce e segue un protocollo familiare che lo vede ubbidire alla moglie come e più che allo sponsor. Insomma, è finita l’era del calciatore libero che inseguiva il campo e poi ragionava sul resto, ora vince e sempre più spesso prevale la scelta della consorte, che se non va allo stadio a twittare sul modulo scelto dall’allenatore, se non è in tivù a dire come meglio passare il pallone al marito, è in giro nella città giusta: scelta non per la squadra ma per quello che c’è intorno. Continua a leggere

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Irlanda – Svezia

L’evoluzione irlandese

passa da Saint-Denis

apparecchiandosi

oltre i sentieri

di sbronza,

con un lessico germanico Continua a leggere

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