La prima volta fu a Francoforte per 400 franchi, un cappotto e un abbonamento all’Eintracht. La seconda al Mainz (Magonza), sempre per bisogno e sempre da calciatore. Poi Jürgen Klopp smise di correre e prese ad allenare senza giocare. Un passaggio naturale. A Francoforte gestiva l’under 11 col compagno Michael Gabriel, a Mainz fu chiamato da calciatore a confermare le idee – che poi ne faranno un maestro del nuovo calcio – del suo padre calcistico-filosofico, Wolfgang Frank, un innovatore, a cominciare dalla difesa a quattro, quando in Germania era una eresia (2000) e al Mainz «i giocatori dovevano limitarsi a seguire l’avversario fin sotto la doccia», proseguendo con i discorsi breriani davanti allo specchio per motivarsi. Un visionario, un tedesco alla Werner Herzog che innesta Arrigo Sacchi in un campionato noioso. Continua a leggere