Archivio mensile:giugno 2022

L’estate provvisoria dei leoni

leoni-al-sole-3327312.660x368Mimí, Giugiú, Scisciò, Frichì, Cocò, già solo nei nomi, anzi esclamazioni, sonorità, c’è un mondo bambino, fuggevole, sfilato da “Ferito a morte” di Raffaele La Capria, sceneggiatore col regista Vittorio Caprioli di “Leoni al sole”. Un film dove si esita sempre, perché esitando si rimanda, e rimandando si vive senza impegno. La procrastinazione come speranza reale. La loro è una estate provvisoria, vissuta d’espedienti, che richiede delle idee, appoggiati alla giornata avanzano sotto al sole a tentoni, un poco d’ombra, tanti tuffi, qualche pescata, una sfida da parodia western e su tutto la conquista delle donne, e pur avendo la pancia – i leoni – stanno sempre in movimento, sono degli ossimori, dei pigri che cercano, cacciano, s’industriano. Continua a leggere

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Guappo’s way

290094806_979286912740783_4485881566023640654_nRaffaele La Capria diceva che il cane Guappo aveva il profilo di Anubi, per gli egizi la divinità legata al regno dei morti. Non sbagliava, e anche se ora il suo respiro ricorda la risacca è rimasto il cane intelligentissimo che lui ha raccontato in molte pagine.

È stato contento di rivedere il suo padrone?

«Sì e no».

Ma come?

«Nemmeno il tempo di fargli le feste che subito sono ricominciate le corse, il lancio della pietra, e, cazzo, chiedimi prima come sto, a parte che qua, senza saliva, non è facile per nessuno, figuriamoci per un cane». Continua a leggere

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Jean-Louis Trintignant, l’inadéquat

288432319_570885054630308_6301821033153455621_nHa attraversato il cinema da viaggiatore, uno spettro aristocratico che si aggirava per gli studi di tutta Europa intrattenendosi poco, dando un’occhiata, apparendo come una concessione momentanea allo sguardo del pubblico, sempre in tempo per essere schivato, come le ragazze sul lido de “Il sorpasso”. Continua a leggere

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Viaggio alla fine di Yehoshua

Era un naso destinato alla letteratura quello di Yehoshua. Inimmaginabile per Rostand, con la stessa poesia di Dante, scritto da Gogol’ per l’intraprendenza. Pronto a perdersi nel mondo, raccontando bugie e conservando l’intuito di fiutare le più grandi. Continua a leggere

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Davis contro Golia. Quando il tennis smashiava la storia.

285647209_1058714268363063_7722993635078394299_nDa «Batti lei?» agli scolapasta d’oro, tra cinema italiano e Coppa Davis c’è più osmosi che separazione. Dopo le spalle tristi per Moretti e gli allenamenti di Garrone con Nick Bollettieri, arriva “Una squadra” di Domenico Procacci, epica di un tempo perduto e sigillo di un legame tra narrazione e azione.

Per calcolare la distanza dal 1976: una canzone di Domenico Modugno valeva più di una relazione di Gian Carlo Pajetta. Oggi abbiamo solo foto di trapper tra cocktail, salotti e concerti. Continua a leggere

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