Un film sull’estate con pochissime scene in esterno, il mare che si vede solo all’inizio, ma che riesce a tenere tutte le sue tracce, evocando la spiaggia che appare e scompare fuori dal “Casotto”: una stanza di legno dove ci si spogliava tutti insieme. È una estate popolare, stropicciata, con ancora una eco di sottoproletariato, con italiani disposti alla condivisione nella straordinarietà di una giornata a mare, tanto dura poche ore. Continua a leggere