Archivi tag: Pier Paolo Pasolini

L’Italia all’ombra del Casotto

proietti-e-fosterUn film sull’estate con pochissime scene in esterno, il mare che si vede solo all’inizio, ma che riesce a tenere tutte le sue tracce, evocando la spiaggia che appare e scompare fuori dal “Casotto”: una stanza di legno dove ci si spogliava tutti insieme. È una estate popolare, stropicciata, con ancora una eco di sottoproletariato, con italiani disposti alla condivisione nella straordinarietà di una giornata a mare, tanto dura poche ore. Continua a leggere

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Lucio Dalla non ha mai smesso di rincorrere un pallone

71FfWBn48lL._UF1000,1000_QL80_Esce fiero dall’ombra di un portico con una maglietta bianca da calcio antico, pantaloncini neri troppo corti come s’usava prima e i calzettoni abbassati alla Omar Sivori, ha la mano di Gianni Morandi sulla spalla e le loro ombre sul marmo di lato sembrano la proiezione di una statua di Alberto Giacometti, la foto è di Luigi Ghirri: ala solitaria e scarpinante, ed è la copertina del disco “Dalla/Morandi” del 1988. Continua a leggere

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Ennioendo – partitura di contrappunti per “Ennio” di Giuseppe Tornatore

xVoleva diventare medico, a dispetto del padre che pretese un futuro da trombista. Da semplice esecutore divenne unico compositore, da mente scientifica e chirurgica trascrisse la musica della mente umana.

Passo veloce dal corridoio allo studio, addominali, flessioni e respiro. La ginnastica del pensiero e del corpo per arrivare alla perfezione dell’esecuzione dal vivo.

Dormiva nella buca dell’orchestra del padre, con la musica che gli andava in sogno. Come Pinocchio e Giona, anche Morricone trova la sua pancia della Balena.

Solo una volta ha la possibilità di ascoltare Stravinskij, rubato di nascosto al Santa Cecilia, dallo spiraglio di una porta lasciata semi aperta. Un Noodles prima di Sergio Leone, intento a spiare Deborah mentre danza. Continua a leggere

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Corpus Pasolini Nostri

Mario Tursi - fotoIl corpo di Pier Paolo Pasolini – come solo quelli di Aldo Moro e Benito Mussolini – è ancora presente tra gli italiani, come pure il suo corpus. Tanto che possiamo distinguere tra cultori del suo corpo/carne – quelli che trafficano in figurine e ne fanno un santino – e i cultori del suo corpus/carta: i cercatori d’opera. Anche se Pasolini, il suo corpo e il racconto dei corpi stanno al centro del corpus, quindi si crea quello che potremmo chiamare “caos pasoliniano”: una confusione di carne e parole. Tutta la letteratura è distinguibile in scrittori-corpo – come Curzio Malaparte, dove l’immagine si sovrappone all’opera – e scrittori corpus – come Roberto Calasso, dove l’opera supera l’immagine di sé – solo per stare al secondo Novecento italiano; nel caso di Pasolini abbiamo uno scrittore corpo&corpus con una commercializzazione del suo corpo che lotta con la radicalizzazione della sua opera. Continua a leggere

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Claudio Caligari: una vita difficile

Claudio-Caligari_101) Il suo inizio per “Romanzo criminale”: «Avrei immaginato che Giuseppucci entra al pronto soccorso, ferito, si fa spazio tra la folla in attesa e dice: tocca a me, m’hanno sparato».

2) Claudio Caligari muore esattamente come l’hanno costretto a vivere: senza voce.

3) Uomo di lago. L’unico regista italiano a dormire nelle stazioni. Rigoroso senza essere elitario, esigente per l’immagine, aristocratico e distante solo con un paio di occhiali da sole. Un universo di disparità che aveva capito Marco Ferreri, chiamandolo un discepolo senza bottega. Continua a leggere

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