1) Piacere, Gianni: in Italia un nome che è investimento. Rivera, Brera, Mura, fiducia ad oltranza. Vicinanza e trasversalità, come Boncompagni e Morandi. Educazione per Rodari. Eccellenza per Agnelli. Gianni Minà le ha riassunte tutte.
2) Il destino scritto da chi l’aveva preceduto: da nipote di garibaldino avrebbe indossato una camicia rossa, erede di sfollati del terremoto di Messina corse per primo per raccontare il Friuli per la Rai. E anche se il padre fu fascista salvò la vita e aiutò comunisti a scappare. Sempre dalla parte del buonsenso.
3) Come il jazz che amava, ha vissuto senza confini prestabiliti, annegando nelle vene aperte dell’America Latina tra Brasile, Cile, Messico e Cuba, capace di virtuosismi nell’Argentina di Videla, narrando l’Africa senza mostrarla come succube, mantenendo sempre il grigio fumé del cielo di Torino, sognando una rivoluzione in LA. Continua a leggere