Archivio mensile:ottobre 2023

OGNI PICCOLO MOVIMENTO, SPARA

370246155_1628076497719947_6662139244301411028_nLa violenza non ha più una scala di valori, e noi siamo disarmati. In ogni momento della giornata dalla Striscia di Gaza ci arrivano cifre e foto e filmati di morti, di persone ferite in mezzo a macerie, strade di dolore, corridoi di ospedali affollati, facce straziate, stanche, mute che stanno sopra corpi mutilati. 500 morti, un morto, un milione di morti, non stanno più dentro qualcosa di accettabile. Sono cifre che non hanno un contenitore. È saltata la scala. Le immagini sono vere o no? Quel dolore esiste o no? Quel dolore serve a qualcuno? Il dolore serve? Tutto è stravolto. Continua a leggere

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COME SI FA A PENSARE AD ALTRO?

395592907_1720290071801511_3850204661093603992_nQuando Adorno formulò l’assioma dopo Auschwitz non si può più fare poesia, Primo Levi in una intervista ribatté: dopo Auschwitz non si può più fare poesia se non su Auschwitz. Non vorrei che fra qualche giorno si debba fare poesia solo sulla Striscia di Gaza. Ma già stasera vedere il giornalista palestinese Wael Al-Dahdouh che porta in braccio sua figlia (7 anni) morta, dopo aver perso anche l’altro figlio (15 anni, che voleva diventare giornalista come il padre) e la loro madre e sua sposa, annienta ogni altra storia, notizia, e non si può che parlare solo di questo che sta diventando comune a tutte le famiglie “normali” di Gaza. Mercati, piazze, palazzi, case sono macerie, e sotto quelle macerie ci sono i bambini che non sembrano contare. Alla fine le bombe stanno consumando le parole, il cordoglio, persino la rabbia, e sembra che sia questo l’intento di Israele in una vocazione masochista che non vuole più parole ma solo bombe su bombe, pallottole su pallotte e purtroppo morti su morti. Ma come si fa a non dire niente? Come si fa a non cercare di dare conforto a quest’uomo che lavora con le parole e che ora è muto con quello che era il suo servizio migliore, il suo romanzo migliore, il suo articolo migliore: i suoi figli. Come si fa a stare zitti o a pensare ad altro?

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GAZA NON VALE

filastinCiao, sono un bambino palestinese e non riesco a capire perché il segretario dell’ONU non può dire che gli attacchi di Hamas non nascono dal nulla, dove sta lo scandalo? E vorrei anche sapere perché se fai l’attore a Hollywood devi esprimere obbligatoriamente solidarietà ad Israele. Grazie per il vostro aiuto.
Per le condizioni di Gaza ne parliamo con calma fra venti anni se ci sarà ancora l’ONU.
Certo, potrebbero bombardarlo gli israeliani e poi dire che andava rinnovato, almeno su questo siamo d’accordo anche noi bambini palestinesi.
Scusate se ho interrotto la vostra solidarietà a una guerra, torno a scavare sotto le macerie della mia ex casa cercando di trovare almeno uno dei miei giocattoli, per il corpo di mio padre ho smesso di sperare.
[Disegno di Naji al-Ali]
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Bobby Charlton: bianco England, rosso United

figurine-calciatori-PANINI-MEXICO-70-BOBBY-CHARLTON-EnglandAleggiava il suo ciuffo che poi fu riporto

muovendosi al ritmo dei dribbling

un tergicristallo che

Bobby abbassava dopo i gol

e la ciocca si rialzava

quando riprendeva a correre

il suo personale tornado

distraeva i difensori

allarmava i portieri

trasformava le aree di rigore in stazioni meteo

ma quando partiva il tiro

non c’era modo Continua a leggere

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L’asimmetria dell’Occidente

vignetta-bellLa colpa della Palestina, alla fine, sarà di non aver avuto un buon ufficio stampa, di non aver saputo raccontare le vessazioni che subisce da anni. Eppure basterebbe leggere le pagine degli scrittori israeliani. Basterebbe aprire quelle di Eshkol Nevo – “La simmetria dei desideri” – per scoprire come per vedere Inghilterra-Camerun (mondiali del 1990) la sua pattuglia vessa una famiglia di palestinesi. Continua a leggere

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