«Le strade prendono i nomi dei poeti che muoiono»
«Sì, e i bambini quelli dei nonni che li precedendo»
«Mi prendi in giro?»
«Abbastanza»
«Non ho mai saputo come chiamarla, è questo il problema?»
«Dici che è una questione nominale?»
«Anche»,
«Tu pensi che sia altro?»
«Sono convinto che non abbiamo nessun controllo sulla vita che ci tiene lontani da chi amiamo» «Potrebbe essere una indicazione»
«Mi stai dicendo che il destino funziona come il traffico?»
«Semplifichi»
«Sì, di continuo, vorrei capire, smettere di star male»
«Lasciami indovinare: vorresti una vita migliore?»
«Sì, una vita migliore, che c’è di male?» Continua a leggere