Archivio mensile:gennaio 2018

Roger Federer: l’oltretennista

Ogni volta che Roger Federer gioca, il tennis rinasce. Ha allungato la sua vita stringendo una racchetta. La percussione dei suoi colpi scandisce il tempo in Australia, inchiodando il mondo al fuso orario del campo. Scolpisce l’impresa, e ricomincia il canto. È l’oltretennista, un poeta di bellezza sportiva, prodigo di gesti – a questo punto – inimitabili, a subirli c’è ancora una volta il croato Marin Čilić (29 anni, 6 ATP), l’ultima a Wimbledon in luglio. Continua a leggere

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Una radio tra uomini e donne

L’invasione della radio nella sfera della quotidianità, fino a rivitalizzarla. Una voce, quella di Virtudes Leo, risponde alle lettere degli ascoltatori, sorprendendoli. Ma non riesce mai a sorprendere il lettore. Le sue incursioni vocali nelle alcove di coppie e scapoli in cerca d’amor, nella Spagna anni settanta, sono studiate preoccupazioni che non arrivano mai a bordeggiare la grandezza di un Alberto Castagna o di una Maria De Filippi: veri flaubertiani (anche se televisivi). Continua a leggere

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A Bigger Splash

Come insegnava Orson Welles: è dai cattivi libri che si traggono i film. Luca Guadagnino lo sa e per questo ha scelto “Chiamami col tuo nome” (Guanda) di André Aciman. Purtroppo lui non è Welles,  nonostante Aciman abbia scritto un libro didascalico, di una compromissione sentimentale ridicola e con una espressività elementare: un baraccone con piume e mare. Il film va agli Oscar anche se pare un vecchio Bertolucci (Bernardo) al ribasso, Continua a leggere

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Un lungo pasto

Tra filo spinato ed SS, in una caserma sterilizzata e tetra, a poca distanza da Adolf Hitler: Rosa Sauer prova i suoi pasti. È con altre donne nella condizione di privilegio di poter mangiare, ma anche di poter morire ogni volta. Vive su un baratro, come se fosse in prima linea, la sua trincea è un tavolo. Siamo nell’autunno del ’43, e Rosa lascia Berlino per il paese dei suoceri, mentre suo marito Gregor combatte sul fronte russo. Il passaggio comporta il cambio di condizione e la scelta come assaggiatrice. Continua a leggere

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Effetto Napule

Dal parto dei femminielli al Cristo velato. È la “Napoli velata” di Ferzan Özpetek, dove la nuova metropolitana sostituisce il pino col golfo e il Vesuvio, diventando lo sfondo da presepe per il regno dei morti. Si sente che Özpetek e i suoi due sceneggiatori (Gianni Romoli e Valia Santella) hanno letto di corsa la letteratura su Napoli, mischiandola a un film scritto in accordo con l’assessorato al turismo. Continua a leggere

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