Il Veneto spiegato, sezionato, raccontato e riletto. Un libro tutto lingua, una lingua che suona (l’italiano e il grezzo) e mai in modo banale. “Cartongesso” di Francesco Maino (Einaudi, pp. 258, euro 19,50), è una sorpresa enorme, non solo perché mescola generi, è un romanzo con note e accenti da saggio e un ritmo da monologo che non annoia mai, riuscendo – attraverso i dettagli – a farsi reportage: con descrizioni intime e puntuali, che bordeggiano l’antropologia. C’è un distacco céliniano tra la voce narrante di Michele Tessari, avvocato che immagina sua nonna e il suo sogno della laurea – in continuazione – e conseguente posizione occupata (male), che si vede come un Cristo del Tintoretto (Ultima cena) e legge il tribunale come una motonave diretta a Patrasso, nei suoi disturbi che lo fanno peccatore e allo stesso tempo predicatore. Continua a leggere