Archivio mensile:ottobre 2017

Sportivo sarà lei

Le vittorie sportive si portano dietro sempre molte pagine, quelle calcistiche, poi, sono le peggiori: c’è ancora gente che scrive dell’urlo di Tardelli a Spagna ’82. Pierluigi Pardo con “Lo stretto necessario” (Rizzoli) usa il mondiale tedesco del 2006 vinto dall’Italia di Lippi, «Marcellone nostro», come sfondo per il suo primo romanzo: una zona mista di Nick Hornby, Sandro Veronesi, Luciano Ligabue e la nazionale cantanti con l’aggiunta di Springsteen. Avere una voce alla tivù – Pardo è un bravo telecronista –  non significa averla anche nelle pagine, succede di rado, in Italia ormai è come vincere un mondiale di calcio, ne viene fuori qualcuna ogni venti e fischia anni, se va bene. Pardo prova a dare un linguaggio al suo protagonista Giulio – un pubblicitario che gira con l’altarino di miti che prega e invoca, intingendoli nella nostalgia e sentendo l’Inno alla gioia per i gol di Iaquinta – non avendo però la grandezza di Enrico Vanzina: Continua a leggere

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10 meno un quarto – 10 e un quarto.

Per anni ci siamo chiesti

chi denunciò Anne Frank?

se lo chiese il padre Otto

se lo chiesero gli storici

e quelli che lessero il diario Continua a leggere

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Facite comme si ‘mmiez’a vuje stesse pur’io

«Tu sei piccirillo, non sai che c’è qualcosa peggio ‘ra morte». Sì, leggere Roberto Saviano che scrive queste cose. Continua la storia de “La paranza dei bambini” con “Bacio feroce” (Feltrinelli) un titolo da canzone di Carmen Consoli. Con in testa ’o Maraja e i suoi Biscottino, Tucano, Briato’, le Susette e ’o White e Napoli e il tremendismo della sua realtà reso ancora più barocco e nero dalla corrucciata lingua di Saviano. Che, abbassando l’età dei boss, abbassa anche la guardia rispetto al racconto: ci son ragazzini che davanti alla spiegazione della distribuzione di droga dicono «chest’ ‘a delivery» come se fossero di Soho, poi tornando di Ponticelli quando non sanno che vuol dire «player»; corteggiano alte bionde con le stesse battute di Stanis La Rochelle – tradendo la cattività di Saviano – esuberante divetto della serie “Gli occhi del cuore”; Continua a leggere

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Hai presente un canotto mordicchiato da un dobermann

Non è un romanzo, “Ipotesi di una sconfitta” (Einaudi), ma un lungo elenco di cose che conoscevamo già, e che Giorgio Falco ha pensato di farci ripassare. Una biografia che diventa l’ennesima lezione di come eravamo (nemmeno tanto belli, pare). Immaginate Luca Carboni più Marco Tullio Giordana, un po’ di Renato Pozzetto, aggiungete documentari Rai Storia sulla Milano operaia, ghiaccioli marrone dal retrogusto alla cola, spillette degli Spandau Ballet e di papa Wojtyła, un concerto di Springsteen col sindaco Tognoli, e molta, troppa, malinconia. Pagine virate seppia, direbbe Francesco De Gregori, che saltano da un lavoro all’altro e suonano come vecchie poesie. In quarta di copertina si scomodano Bianciardi, Volponi e Ottieri. Ma Bianciardi aveva una eversione allegra che manca, Continua a leggere

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Gigi Meroni (24 febbraio 1943 – 15 ottobre 1967)

Aveva una moto in campo

e una Balilla fuori

portava il destino agli incroci

nel punto delle solitudini

adesso e per ogni attimo a venire

ronzerà come un’ape Continua a leggere

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