Archivi categoria: in-esistenze

Il grande tiratore Kissinger

Henry_Kissinger_0001Henry Kissinger pittore di guerre, le sue opere sono esposte al MOMA e in ogni museo che si rispetti. Tutti ricordano i suoi esperimenti dalla Bauhaus alla Cina passando per il piano culturale “Condor” che portò all’intero Sudamerica una linea mondrian-a di ordine disciplina morte y democrazia, si arrivò allo stile militare con una tale determinazione da far pensare a una naturalezza oltre alla predisposizione del paesaggio al pennellomitra (tecnica mista di tortura e spinta), molto usato dalla scuola kissingeriana, di cui facevano parte i pittori e scultori Pinochet, Videla e altri minori, il loro dipingere col sangue – la Transarmavanguardia – lavorando anche sui feti trovò dei critici ostili, oggi dimenticati in favore di un largo apprezzamento. Continua a leggere

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Guappo’s way

290094806_979286912740783_4485881566023640654_nRaffaele La Capria diceva che il cane Guappo aveva il profilo di Anubi, per gli egizi la divinità legata al regno dei morti. Non sbagliava, e anche se ora il suo respiro ricorda la risacca è rimasto il cane intelligentissimo che lui ha raccontato in molte pagine.

È stato contento di rivedere il suo padrone?

«Sì e no».

Ma come?

«Nemmeno il tempo di fargli le feste che subito sono ricominciate le corse, il lancio della pietra, e, cazzo, chiedimi prima come sto, a parte che qua, senza saliva, non è facile per nessuno, figuriamoci per un cane». Continua a leggere

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Quirinal-Frankenstein o President Evil

271965899_625749098715264_1202481276312003716_nPresidenza Amato. Il suo discorso di insediamento inizia ricordando Bettino Craxi, parole che riuniscono finalmente l’Italia dopo decenni. Di Pietro, sopraffatto dall’emozione, confessa la sua omosessualità mentre viene ufficializzato che anche ai Martelli sarà permesso sposarsi. Bobo viene nominato CT della Nazionale under 21 e Stefania diventa presidente della Rai e vice del Csm. D’Alema è incaricato come direttore degli Uffizi e a Travaglio non resta che uccidersi come Mishima ma con un pettine appartenuto a Veronica Lario. Continua a leggere

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The last urchin

1124788_AurelioDeLaurentiis_DannyDeVitoNIAF2010Danny DeVito lo sa, quando Aurelio De Laurentiis lo convoca a casa sua a Los Angeles vuole una mano cinematografica, dietro la mozzarella, gli spaghetti, e i vini italiani c’è la ricerca di una complicità che ha solo con lui. A volte gli serve un parere, altre ha bisogno di una spinta o un conforto e basta un: fallo, e raramente scatta il facciamolo, pericolosissimo agli occhi di DeVito perché sa che se l’amico Aurelio è meraviglioso, il produttore De Laurentiis è esigente come il sergente dei marine di “Full Metal Jacket”. Continua a leggere

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Dante: a little more conversation

8-1 (1)Incontro Dante Alighieri a Cinecittà. Il posto l’ha scelto lui, dice che da tempo voleva vederlo. Giriamo senza incontrare nessuno, lui apre le porte e anche se non c’è mai stato, pare conoscere tutto, mi racconta i film girati, gli attori e soprattutto i registi. Tanto che gli chiedo come faccia a sapere e lui risponde che è colpa o merito di Fellini. Continua a leggere