Prima di essere deportata ad Auschwitz, Irène Némirovsky, fece in tempo a scrivere “Tempesta in giugno”, romanzo di un grande esodo, e tra le tante storie mi colpì quella di Charlie Langelet: il collezionista di porcellane che nel caos cerca di salvarle. E mi fece pensare al protagonista di “Utz” di Bruce Chatwin: Kaspar Utz, grande collezionista di porcellana di Meissen, che è costretto a difendere nella Praga “normalizzata” dopo l’invasione sovietica. Chatwin scrive il suo romanzo come la Némirovsky poco prima di morire. Entrambi si erano trovati nella condizione – poi trasposta nelle pagine – di dover salvare l’indispensabile (su questo va letto “La Valigia” di Sergej Dovlatov che si trova davanti a una codificazione del salvabile a pensare «Ma davvero è tutto qui? E risposi: sì, è tutto qui»): Continua a leggere