
Annunciazio’, Annunciazio’

Esce fiero dall’ombra di un portico con una maglietta bianca da calcio antico, pantaloncini neri troppo corti come s’usava prima e i calzettoni abbassati alla Omar Sivori, ha la mano di Gianni Morandi sulla spalla e le loro ombre sul marmo di lato sembrano la proiezione di una statua di Alberto Giacometti, la foto è di Luigi Ghirri: ala solitaria e scarpinante, ed è la copertina del disco Dalla/Morandi del 1988. Continua a leggere
Il Milan francese che vince lo scudetto e la Cremonese che torna in A, evocano, a cento anni dalla sua nascita, un grande calciatore che arrivò in Italia alla Cremonese e poi giocò le sue stagioni migliori nel Milan: Hugo Tognassì (1922-1990), ala destra di Dijon, capitale della Borgogna, nella Francia orientale. Portava i calzini bassi come Sivori, generando l’invidia degli altri calciatori, era dedito alle astrazioni, come ai dribbling, riuscendo sempre a mettere in subbuglio difese e campi. Battuta pronta e grande tecnica, snodabile, un trapezista che si infilava nelle insicurezze. Continua a leggere
Dies Ibra-e, di rigore sbagliato e incrocio colpito, e poi di liberazione con gol. Zlatan Ibrahimović è un calciatore che non si accontenta, un bambino infinito che, con le sue partite, ci dice che il nostro è un campionato per vecchi che non smettono di produrre gioco, con buona pace del governatore Toti. Ibra copre anche la quota teatro interpretando il Carmelo Bene che manca, elargisce presunzione – con partite alle spalle –, parla di sé in terza persona, e arriva persino ad ammettere che forse lascerà i rigori al compagno Franck Kessié. Continua a leggere