Una luce dietro una finestra è sempre una storia da raccontare, a guardarla dalla strada, che sia piccola o banale, terrificante o a lieto fine, la voglia ti viene. Sei lì aspetti un bus che non passa e intanto fissi la luce, dall’altra parte del marciapiede, vedi un’ombra passare, poi un’altra, sono un uomo e una donna, non hai altri elementi. Al massimo puoi sperare che si tengano più vicino possibile alla finestra, per regalarti un dettaglio. Ti trovi a ripetere, come un vecchio davanti alla tv: Tieniti più a destra, cazzo, no dai, ripassa, ripassa ancora. E, sentirti soddisfatto se l’ombra sembra averti ascoltato, si muove come chiedi, a occhio. Puoi fantasticare su quello che si dicono, immaginare una lite che non c’è, o esasperare una discussione banale. Adesso invece pare di no, c’è qualcosa di diverso in vista, la donna avanza con qualcosa in mano che però non si distingue, si rende necessario uno sforzo, ti sposti di poco, provi a cambiare angolazione, ma finisci solo per scorgere il deleterio effetto della pioggia su certe facciate. Continua a leggere →