Il fuoriclasse è ingovernabile o almeno prova sempre a esserlo, che ci sia da scartare o da dissentire. E, il bambino infinito, Lorenzo Insigne, dissente rumorosamente quando il padre Maurizio Sarri lo toglie dal campo e dal gioco al ventesimo del secondo tempo. E sbaglia. È sempre difficile lasciare le partite dove ci si diverte, e questo Napoli si diverte moltissimo. Tutti sono vertici di un triangolo secondo il teorema di Pep Guardiola e ipotenuse sulle quali costruire gol e quadrati, secondo il postulato di Arrigo Sacchi, così al ragazzo napoletano non va giù l’uscita per il suo antagonista rabbioso Dries Mertens – all’inizio sembrava dovesse essere titolare – che subito colpisce un palo per mettersi in pari con quello di Insigne, e dopo segna come se fosse lui, dando ragione al giocatore di scacchi Maurizio Sarri. Continua a leggere