Archivi tag: Milano

Quelli de “La notte”

Un giornale scomparso è sempre una civiltà sepolta, se poi quel giornale era illustrato da fotografie che non potranno più essere scattate, perché morbose, voyeuristiche, violente, con la sola mediazione di un lenzuolo bianco e a volte senza nemmeno quella, allora siamo di fronte a una civiltà sepolta nuda, come non lo sarà mai più. I delitti ci riportano ai primordi, all’essenziale; il sangue e le armi ci fanno leggere il tempo passato; il resto è contesto: strade, palazzi, cucine, boschi, canali, campagne, bar, automobili, e come collettore un cadavere, ecco un libro straordinario che viene fuori dall’archivio di un giornale – “La notte”, pubblicato dal 1952 al 1995 – che raggiunse 250mila copie, che usciva con tre edizioni al giorno e aveva dietro un ritmo di lavoro pazzesco: giornalisti, fotografi, redattori e poligrafici che lavoravano a ciclo continuo, tanto che solo dopo anni si sono accorti del servizio reso al tempo presente, un tempo pieno di privacy ma senza umanità. Continua a leggere

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Missiroli: crisi, conformismo e corsivi baricchiani

Evoca Dino Buzzati e Beppe Fenoglio, forse per un istinto autolesionista, in “Fedeltà” (Einaudi), Marco Missiroli. Li usa come binari e snodi, per poi deragliare. Il suo è un romanzo di fedeltà – di ogni tipo – e crisi: le fedeltà dei suoi personaggi e la sua crisi di scrittore. Se davvero ha impiegato quattro anni per scrivere questa storiella che da un malinteso in bagno finisce in una riconciliazione cimiteriale c’è da preoccuparsi, e moltissimo, perché si vedono le righe della geometria narrativa tracciate e cancellate male, i corsivi baricchiani, e gli incastri – mal smussati – tra i personaggi. Continua a leggere

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Andrea G. Pinketts, l’importante è esagerare

Voleva essere il Grande Gatsby, ma lo fregavano le camicie. Aveva il fisico, lavorava sulla lingua e le facce, ma esagerava con i colori. Uno sciupone di vita e parole. Andrea G. Pinketts, in realtà Andrea Giovanni Pinchetti, «Pinketts, il vero cognome della mia famiglia, fu italianizzato sotto il fascismo. Io sono milanesissimo ma di padre irlandese. Mia mamma invece è trentina, di padre tedesco»; prima che scrittore era una creatura della notte, un animale da bar che viveva come antidoti alla paura: Continua a leggere

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Cederna degli spiriti: dai salotti ai cortei

Camilla Cederna, l’altra: donna, coscienza, giornalista, città, bellezza, intelligenza. Un mondo a parte, quello di Camilla. Beautiful e Pinelli. Jeans e salotti. Gran classe e cortei. Spietata cronaca e pettegolezzi. «Trattare con serietà le cose frivole e con leggerezza le cose gravi», uno dei suoi segreti; ma anche saper ascoltare tutti. Sullo sfondo, Milano: la sua città, la moda, il boom, la mondanità; borghesia e proletariato; e poi la politica, gli scontri, le bombe, le stragi, gli assassini di stato, le botte in questura, i morti. Continua a leggere

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