Archivi tag: Barcellona

Menotti: ordine e avventura

441409600_1505638216714375_7454677684252737203_nC’era un passaggio già nei giorni della sua nascita: era nato il 22 ottobre ma lo registrarono il 5 novembre, il tempo che suo padre arrivasse da Tucumán a Rosario, con calma, fumando. Era strategia. Nasceva il Menotti-smo. E c’era già una ruleta a tavola, quella di una famiglia peronista, dove si discuteva tanto di politica tra scissioni sentimentali e preferenze: suo padre amava Juan Domingo Perón ma non Evita e sua madre au contraire: tutto per Santa Evita niente per Perón. La colonna sonora era Carlos Gardel, fidanzato con la zia Isabelita, poi venne Osvaldo Pugliese e la crisi delle orchestre di tango creò la prima ruga sulla fronte del giovane César Luis Menotti che doveva diventare pianista, poi chimico, invece finì calciatore por dinero. Andando a giocare, una quadra e mezza da casa sua incontrava il segretario del partito comunista argentino Florindo Moretti: palleggiando diventò marxista. Continua a leggere

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Zitti, è passato Luisito

54b7621811dac7103c285beba7b338fe--giro-luisMatita, compasso, squadrette

figlio di Gropius e Gaudì

disegnava curve, piramidi, ville

in campo al chiaro di luna

trovando il tempo di affittarle

ai sogni nei giorni di festa

l’architetto Luis Suarez Miramontes

creò la Bauhaus all’Inter

edificando la Sagrada Família a Milano

capelli impomatati Continua a leggere

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Annunciazio’, Annunciazio’

cover villeggiantiDi nuova costruzione, a pochi metri dalla spiaggia dove continuano a giocare “I calciatori selvaggi”, sorge questa raccolta di articoli sul calcio per Milieu, family friendly, l’ideale per gruppi di amici che amano rilassarsi per una vacanza in compagnia. Vista sul mare Maradona; possibilità di raggiungere a piedi il cuore storico di Di Bartolomei; colazione continentale o da Hamsik, cucina tipica con Modrić, Ronaldo, Ancelotti; spettacoli, divertimenti, Klopp, Osimhen e Kvara. Etc.
Dal 17 marzo nelle librerie.
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Signorini, l’ombra bianca di Maradona

B09HL421CL.01._SCLZZZZZZZ_SX500_Tutta la storia di “Diego, desde adentro” – Planeta (edizione in spagnolo, da tradurre subito) di Luciano Wernicke e Fernando Molina che aiutano Fernando Signorini a ricordare la sua straordinaria vita di preparatore atletico al fianco di Maradona, può essere riassunta con una frase scritta dal fumettista e scrittore di Rosario, Roberto Fontanarrosa: «Non mi importa quello che Diego fece con la sua vita, mi importa quello che ha fatto con la mia». Perché fin dal primo incontro a Barcellona nel 1982, quando Signorini va a vedere gli allenamenti di César Luis Menotti – del quale diverrà assistente – a spese sue, una scommessa su se stesso partendo da Lincoln, Argentina, e si ritrova un passo alla volta travolto dall’umanità di Diego Armando Maradona. Continua a leggere

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Messi al Napoli

Sotto, le luci della città erano linee ondeggianti: Lionel Messi guardò fuori e cercò il vulcano, poi le isole, muto cercava punti di riferimento. Suo padre, di fianco, dormiva. La prima volta era venuto con il Barcellona per una partita di Champions League e aveva capito che quel posto era il suo destino, poi si era ricordato di Roberto, un amico di Rosario, compagno di squadra al Newell’s che gli raccontava la città telegrafata da suo nonno; il resto era già scritto, e poi gli era stato ribadito in uno scambio a Dubai avuto il Natale prima con Diego Maradona. Contro tutti, Lionel, aveva preso quella decisione. A Barcellona c’erano stati – oltre le polemiche – dei suicidi, dopo l’annuncio dell’impensabile. Messi no se va! la scritta era apparsa ovunque, dalle maglie alle facce, poi, con l’annuncio, quelli con più ironia avevano barrato il no e tenuto le maglie come si tiene la foto della donna amata strappandole le braccia che la stringevano. Continua a leggere

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