Archivio mensile:febbraio 2019

E se Ronaldo fosse passato al Napoli?

Ogni volta che Cristiano Ronaldo segna, Andrea Agnelli ricorda al Napoli i suoi debiti. Anche Massimiliano Allegri non si risparmia, fin dall’estate contesta alla squadra di Carlo Ancelotti l’abbandono del bel gioco in funzione di una impalcatura che regge quello di Ronaldo, nell’ultima conferenza stampa, dopo la tripletta del portoghese in Champions League contro l’Atletico Madrid, ha parlato di “Schiavi che lavorano per il faraone”. Continua a leggere

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Max Fox: ladro di biblioteche per amore

Cerca la storia del presente Sergio Luzzatto, e la trova attraverso le imprese di Massimo De Caro, un bugiardo, imbroglione, falsario, ladro. Almeno stando al primo livello, poi c’è il resto, c’è la vita e ci sono le relazioni, c’è la biografia e il contesto, e così, questa si trasforma in una storia esemplare, il tentativo di diventare l’opposto di quello che si dovrebbe essere, una metamorfosi, e, poi, di lato, ci sono anche i tormenti dello storico che rischia di seguirlo, scivolando verso le ragioni di una mente perversa. Ecco “Max Fox” (Einaudi), un libro che solo apparentemente è un saggio, in realtà è l’evoluzione narrativa di una storia che poi sarà film, ovvero come Massimo De Caro partendo da una onesta famiglia della borghesia di sinistra arrivi ad essere una sorta di personaggio della serie Ocean’s di Steven Soderbergh o la versione maschile della falsaria interpretata da Melissa McCarthy in “Can You Ever Forgive Me?” (Copia originale). Continua a leggere

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Maurizio Sarri: l’uomo dei sogni

Solo ventidue metri. Arriva a due rigori dal suo primo titolo, Maurizio Sarri, questa volta ci va vicinissimo, e con una formula differente. Ha davvero rischiato di vincere la Coppa di Lega inglese / Carabao Cup, ma Jorginho e David Luiz lo hanno tradito sui rigori, calciando piano e male il primo, e forte e sul palo il secondo. E a sorridere c’è ancora una volta Pep Guardiola col suo Manchester City, divenuto l’amico dispettoso che si frappone tra Sarri e la gloria. Continua a leggere

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Wanda Nara, prendere o lasciare

Alla fine si è sciolta, come fard sotto le telecamere, nella migliore tradizione della tivù del dolore. Wanda madre, moglie, sorella, amante, sposa e soprattutto fata prima che procuratrice: ha pianto, invocando il lieto fine, così mentre metà tivù entrava in empatia e invocava il condono calcistico in nome dell’amore passando per Massimo Moratti come se fosse Alberto Castagna: in una crasi tra “Stranamore” e “Anche i ricchi piangono”, Continua a leggere

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Missiroli: crisi, conformismo e corsivi baricchiani

Evoca Dino Buzzati e Beppe Fenoglio, forse per un istinto autolesionista, in “Fedeltà” (Einaudi), Marco Missiroli. Li usa come binari e snodi, per poi deragliare. Il suo è un romanzo di fedeltà – di ogni tipo – e crisi: le fedeltà dei suoi personaggi e la sua crisi di scrittore. Se davvero ha impiegato quattro anni per scrivere questa storiella che da un malinteso in bagno finisce in una riconciliazione cimiteriale c’è da preoccuparsi, e moltissimo, perché si vedono le righe della geometria narrativa tracciate e cancellate male, i corsivi baricchiani, e gli incastri – mal smussati – tra i personaggi. Continua a leggere

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