Nel giornale di oggi
ho trovato una divinità
gioia improvvisa
che ha allontanato
la disperazione:
un volto di ragazza.
L’unico volto
possibile,
al centro delle parole
delle cose sorde,
caotiche, vitali, sanguinose,
il racconto
del quotidiano
fatto dai giornali,
mancava però la voglia
della vita
quella che tutti
raccontano
come gesto
di Dio,
tanto che
la morte,
sembrava naturale
necessaria,
utile,
come un normale
dolore
ad un orecchio,
mancavano i gesti,
solenni,
che la precedono,
la danza cieca
che anticipa
la caduta,
l’irrealtà
della meteorologia,
c’era, invece,
una onesta disperazione
ordinata in colonne
impaginata
in grigio
elegante,
spina dorsale
di cenere e orrore,
ma in basso,
a ribaltare
il mondo apparecchiato,
spiegato,
c’era una mosca
poggiata
ad accarezzare
il volto
d’una
ragazza,
sembrava conoscere
la sua gentilezza
grafica,
sembrava aver
scelto,
il punto vitale
di tutto
il giornale.
Onore ad Anna.