La memoria di Silone perde lettere. La N del suo cognome, la R di Ginevra, e la G del maggio natio, si sono staccate dalla carne muraria, aggredite dall’ umidità e dall’incuria. Monco, su un muro di pietre, sta il ricordo di Ignazio Silone, scrittore. Seppellito sopra il suo paese, di fronte alla conca del Fucino, sotto una grossa croce di ferro incastrata fra un nugolo di rocce ai piedi del campanile di San Bernardo. Sembra una delle stazioni della via crucis che si susseguono lungo il tragitto che porta alla tomba, a un bivio si può scegliere tra Ignazio Silone e il tiro a volo, dall’altra parte fra lo scrittore abruzzese e Mazzarino, svincoli come metafore. Sì, il cardinale, successore di Richelieu alla corte francese di Luigi XIV, primo ministro abile e spietato, è nato a Pescina, e non molto lontano da qui a Pescasseroli è nato Benedetto Croce; Continua a leggere