Il fantastico come nostalgia, diceva Cortázar, un tango lungo venticinque anni: da Maradona a Higuain, ballando con Napoli. Sulla topografia sentimentale. Dai campi ai locali, da la Bombonera al Monumental al San Paolo, dal Samovar de Rasputin al Folies Bergères arrivando a Castel Volturno. Dentro ogni tango c’è una donna, un pezzo di città e il riassunto di una vita, un romanzo in tre minuti. Per farlo ci vorrebbe Enrique Santos Discépolo, il filosofo del tango – figlio di un napoletano – quello che lo definì: “un sentimento triste che si balla”. Continua a leggere